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A vent'anni circa dalla pubblicazione della Pratica della consapevolezza in parole semplici, dedicato alla via della consapevolezza o visione profonda (vipassana), Henepola Gunaratana delinea in questo volume la via parallela della concentrazione o calma mentale (shamatha). I due sentieri, che in realtà sono intrecciati e si sostengono l'uno con l'altro, non sono due sistemi separati, ma un'unica serie di strumenti che mirano a liberare dalla sofferenza. La via della concentrazione permette alla mente di osservare se stessa, di esaminare il suo stesso funzionamento e di fare esperienza della sua natura gioiosa, splendente e luminosa attraverso i jhana. I jhana mondani, suddivisi in materiali e immateriali, e i jhana sovramondani sono stati di esperienza che si trovano al di là del mondo cognitivo e sensoriale ordinario. Già nel primo jhana c'è una rottura totale con il pensiero e la percezione ordinari e la mente, non più impastoiata dalle reazioni abituali, è piena di felicità, estasi, beatitudine, raccoglimento. Questi stati progressivi di concentrazione, via via più sottili, consentono al meditante di superare gli impedimenti, le catene e i veleni che condizionano la mente e soprattutto di penetrare con chiarezza i 'tre segni distintivi' dell'esistenza: anicca (impermanenza), dukkha (sofferenza) e anatta (assenza di un sé), conseguendo infine la liberazione.
AUTORE: Henepola Gunaratana
EDITORE: Ubaldini Edizioni
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2010
PAGINE: 237